Il Lago Volaia

Nel cuore delle Alpi Carniche, in bilico tra Italia e Austria (ma geograficamente in territorio austriaco), si trova il celebre Lago Volaia. Questo piccolo specchio d’acqua di origine glaciale è diventato una delle mete preferite dagli escursionisti friulani (e non) per molte ragioni. In primo luogo perché è facilmente raggiungibile tramite un sentiero che non presenta particolari difficoltà.  In secondo luogo perché sorge vicino al frequentatissimo Rifugio Lambertenghi e proprio alle pendici del Monte Coglians che, con i suoi 2780 metri è la vetta più alta del Friuli Venezia Giulia. Infine, il Lago Volaia è immerso in un’area davvero interessante dal punto di vista storico. Qui, infatti, si è combattuta la Grande Guerra e numerose trincee e gallerie ricordano questo evento.

Dal rifugio Tolazzi al lago Volaia passando per il rifugio Lambertenghi: il percorso, i tempi di percorrenza, il dislivello

Il punto di partenza di questa escursione è il parcheggio del rifugio Tolazzi che sorge, a 1350 metri d’altezza, in località Plan di Val di Bos. Per arrivarci in auto, da Forni Avoltri si svolta per Collina e quindi si segue per circa 9 chilometri la comoda strada asfaltata che termina nel parcheggio del rifugio.

Il rifugio Tolazzi (soprattutto il suo parcheggio) è un luogo molto frequentato. Da qui, infatti, oltre al sentiero che porta al rifugio Lambertenghi e al lago Volaia, parte anche la strada che sale al Rifugio Marinelli (probabilmente il rifugio più famoso del Friuli Venezia Giulia) e quindi tutti i percorsi che permettono di salire al Monte Coglians o di visitarne i dintorni.

Il percorso per raggiungere il lago Volaia

La salita al Rifugio Lambertenghi e al Lago Volaia
La salita al Rifugio Lambertenghi e al Lago Volaia

Per raggiungere il rifugio Lambertenghi (e quindi, il lago Volaia) si segue la carrareccia (cementata nel primo tratto) che sale dietro al rifugio Tolazzi. In breve si raggiunge un bivio: a destra inizia la strada che porta al rifugio Marinelli, mentre a sinistra si trovano le indicazioni per il rifugio Lambertenghi.

Da qui, la strada forestale continua a salire con ampi tornanti. Su questo tratto, sulla destra, si trova anche l’indicazione per il sentiero CAI 144 che permette di abbreviare il percorso ricongiungendosi poi in quota con l’itinerario qui descritto. Io, però, ho deciso di rimanere sul percorso principale in quanto il primo tratto della scorciatoia presentava molti alberi caduti.

A quota 1700 metri, la vegetazione inizia a scomparire e la strada carrareccia si trasforma in sentiero pietroso. La salita, quindi, si fa più ripida e un pochino più disagevole. Ma rimane sempre sicura, senza alcun tipo di esposizione. Inutile dire, poi, che la meravigliosa vista sulle cime circostanti ripaga sicuramente della fatica. Tra brevi tornanti e strappi più o meno ripidi, presto il rifugio Lambertenghi fa capolino tra le rocce. Ci vuole solo un ultimo sforzo per raggiungere la sua bella terrazza panoramica.

Vietato, però, fermarsi qui. Con un ultimo sforzo si risale il sentiero che dal rifugio Lambertenghi porta al Passo Volaia che demarca il confine tra Italia e Austria. Qui si apre una vista meravigliosa: il lago Volaia si fa ammirare in tutta la sua bellezza e nelle sue acque si riflettono le pareti scoscese del Monte Coglians. A questo punto, si può fare il giro del lago in senso antiorario e (in una decina di minuti) arrivare al rifugio austriaco Pichl Hutte. Il rientro al parcheggio del rifugio Tolazzi avviene sullo stesso percorso seguito per l’andata.

I dati tecnici dell’escursione

Giugno 2021 - Neve sul sentiero poco prima del Rifugio Lambertenghi
Giugno 2021 – Neve sul sentiero poco prima del Rifugio Lambertenghi

L’itinerario per raggiungere il rifugio Lambertenghi e il lago Volaia si sviluppa dapprima su pista forestale, quindi su mulattiera e infine su sentiero CAI 144 per una lunghezza di circa 7 chilometri. Il dislivello è di circa 600 metri e la salita si affronta in circa un ora e mezza di cammino.

Il rifugio Lambertenghi e il lago Volaia

Il rifugio Lambertenghi e il lago Volaia sono sicuramente i punti più interessanti di questa escursione. Ti voglio dare qualche informazioni in più in merito ad entrambi.

Innanzitutto, devo precisare che il nome corretto è rifugio Lambertenghi-Romanin. Nel corso del mio racconto l’ho abbreviato per abitudine. In realtà, questa riparo montano è dedicato a due soldati che persero la vita durante la Prima Guerra Mondiale. Il rifugio è grande e accogliente. Purtroppo, però, è chiuso dall’estate del 2019 per dei lavori di ristrutturazione che non si sa quando termineranno. Sembrano esserci, infatti, dei problemi di finanziamento dell’opera.

Il lago Volaia in tedesco viene chiamato Wolayersee. Si tratta di un lago che, anticamente, si è originato dal ghiacciaio del Volaia. Sulle sue sponde, come detto, sorge la Pichl Hutte. Devo dire, però, che il rifugio austriaco è più bello visto dal passo Volaia che da vicino. Dal versante austriaco, infatti, il rifugio è raggiungibile con i mezzi e si viene a perdere un po’ la magia del luogo. Sul lato italiano del lago, invece, è possibile visitare un’importante trincea al cui interno sono riconoscibili una postazione per cannone e una per mitragliatrice.

DOVE DORMIRE IN CARNIA?
Ogni borgo della Carnia è un luogo unico, con caratteristiche particolari che meritano di essere scoperte senza fretta.  Ecco, quindi, la mia selezione di strutture in cui trascorrere almeno una notte:
– il Dolomiti Village a Comeglians
– l’Albergo Diffuso Zoncolan a Ovaro

– l’Albergo Diffuso Sauris di Sopra a Sauris

 

Raggiungere il lago Volaia con un bimbo piccolo

Lungo il sentiero per il Lago Volaia
Lungo il sentiero per il Lago Volaia

Come sempre nelle nostre uscite in montagna, abbiamo percorso questo trekking con il nostro bimbo di due anni e mezzo. Nel primo tratto di carrareccia il piccolo ha camminato, poi quando il tracciato è diventato più stretto lo abbiamo messo nello zaino porta-bimbo. Considerati i 18 chili del bambino e il dislivello da risalire, è stata un’escursione mediamente impegnativa. Impossibile, invece, percorrere l’itinerario (anche solo la carrareccia) con un passeggino da trekking.

Devo dire che abbiamo provato, in discesa, a far camminare il nostro bimbo. Ci siamo però subito resi conti che il piccolo non gradiva i salti di roccia e l’essere obbligato su una traccia ben definita. Vorrà dire che rimanderemo di un po’ l’escursione in autonomia!

Per chi, comunque, decide di salire con bimbi più grandicelli e allenati, il sentiero è abbastanza ampio e senza pericoli. Da quando, però, esce dal bosco è costantemente in battuta di sole.

GLI INDISPENSABILI 
Spesso mi viene chiesto che cosa porto con me in un’escursione sulle montagne friulane. Generalizzare è difficile, ma io non potrei mai fare a meno di queste cose:

– la Cartina Tabacco 19 che riporta tutti i sentieri delle escursioni nelle Alpi Giulie Occidentali.

– il libro A piedi nel Friuli Venezia Giulia
– il mio zaino da 25 litri della Salewa
– le mie scarpe da trekking Tx4 La Sportiva
– una mantella o un ombrello da viaggio per ripararsi dalle frequenti 
piogge

Dal rifugio Lambertenghi e il lago Volaia: i percorsI in quota

Segnalazioni al bivio in prossimità del Rifugio Lambertenghi
Segnalazioni al bivio in prossimità del Rifugio Lambertenghi

Quando si parla della salita al rifugio Lambertenghi, non si può non citare il mitico sentiero Spinotti. Una decina di minuti prima di arrivare al rifugio Lambertenghi, dal sentiero CAI 144 si stacca una traccia che porta al percorso attrezzato del sentiero Spinotti. Questo sentiero per escursionisti esperti permette di raggiungere in un modo davvero suggestivo il rifugio Marinelli. Così, si viene a creare un bellissimo giro ad anello che riunisce i tre rifugi: Tolazzi, Lambertenghi e Marinelli. Celebre è la staffetta 3 Rifugi che si celebra ogni anno ad agosto.

PER APPROFONDIRE
Vuoi conoscere meglio questa regione? Leggi i miei articoli dedicati agli itinerari del cuore in Friuli Venezia Giulia e alle vacanze in Carnia. Se hai bisogno di maggiori informazioni per organizzare la tua vacanza, visita il sito ufficiale del Turismo in Friuli Venezia Giulia.Vuoi saperne di più sulla cucina tipica? Leggi il mio articolo dedicato ai piatti della cucina friulana. Se invece vuoi vedere le mie foto a tema Friuli Venezia Giulia su Instagram segui #fvgdelcuore .

Se invece stai cercando ispirazione per altre escursioni sulle montagne friulane, ti consiglio di leggere i racconti dei miei trekking:
Come raggiungere i Laghi D’Olbe da Baita Rododendro
La salita al Rifugio Pellarini sulle Alpi Giulie
Il sentiero Rilke
La salita con le ciaspole al Rifugio Giaf

 


I link blu che vedi nel testo sono dei link affiliati

Dimmi la tua

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.