Mentre organizzavo il mio viaggio tra Thailandia e Laos ho avuto modo di leggere tantissimi pareri contrastanti su Bangkok. Sulla carta (o meglio, sul monitor del mio computer) inquinamento, immondizia, sporcizia, criminalità e prostituzione sembravano i principali protagonisti della vita nella metropoli thailandese. Dopo esserci stata, ed avervi trascorso 5 giorni, posso affermare che certamente la capitale della Thailandia (come tutte le città di quelle dimensioni) è caratterizzata da contrasti, ma io ne serbo davvero un piacevole ricordo. Così positivo da sostenere fermamente che non vedo l’ora di poter tornare a Bangkok per approfondirne alcuni aspetti che mi hanno sorpresa e divertita.
Se Bangkok è in grado di attrarre ogni anno centinaia di migliaia di viaggiatori da tutto il mondo ci sarà un perché. Alcuni sostengono di considerare il loro soggiorno nella capitale thailandese solo come una breve sosta in attesa di riprendere un volo intercontinentale o di raggiungere una delle meravigliose spiagge della Thailandia. La maggioranza dei viaggiatori considera, invece, Bangkok come una vera e propria destinazione turistica. D’altro canto, il fascino dei templi antichi, lo splendore dei moderni grattacieli, la bontà del cibo, il verde dei parchi e la vivacità dei mercati riescono a compensare i lati oscuri della metropoli thailandese.
Le mie impressioni su Bangkok

Io sono stata conquistata da Bangkok fin dalle prime ore che ho trascorso in città. Avevo delle aspettative piuttosto alte e devo dire che non sono state affatto deluse. Non ho bisogno di dare una seconda possibilità a questa destinazione, ma devo confessare che uno dei miei desideri di viaggio più forti in questo momento è proprio quello di tornare a Bangkok.
Già mi immagino trafelatissima mentre visito i templi cittadini, oppure seduta in bilico su uno di quei mini sgabelli di plastica mentre mi gusto un pad thai a bordo strada prima di infilarmi tra le bancarelle di chissà quale mercatino. Non male, vero? Eppure è così. Quando penso a Bangkok non riesco ad individuare un’unica motivazione forte che mi spinga a tornare. Piuttosto il richiamo è dato da un insieme di sensazioni che ho provato la prima volta che ho soggiornato nella capitale thailandese e che ora vorrei poter rivivere con “il senno di poi”.
Bangkok per me è la città che non dorme mai, in continuo movimento e fermento. Dietro al traffico e al rumore, c’è una metropoli divisa tra il fascino e la storia dei suoi templi e la modernità e il progresso dei suoi grattacieli. Bangkok è una città piena di contraddizioni, ma anche autentica e accogliente.
Tornare a Bangkok per perdersi nei suoi templi

Vorrei poter tornare a Bangkok per concentrarmi sulla visita ai suoi numerosissimi templi. Purtroppo mi rendo conto di aver commesso l’errore che quasi tutti fanno: mi sono talmente focalizzata sulla visita del Palazzo Reale (Grand Palace) e dei suoi incredibili edifici da non avere poi il tempo necessario per scoprire gli altri templi cittadini. D’altronde come non perdersi tra le mura dorate di questa residenza o di fronte alla vista del celebre Budda di smeraldo ospitato all’interno del Wat Phra Kaew?
A onor del vero, oltre al Palazzo Reale, nella mia prima visita a Bangkok sono riuscita a visitare altri due templi cittadini: il Wat Pho e il Wat Arun. Il primo è celebre per ospitare la statua dorata del Budda reclinato che, con i suoi 15 metri di altezza e 46 metri di lunghezza, ne occupa quasi internamente l’interno. Il secondo si trova sulla riva occidentale del fiume Chao Phraya, proprio all’altezza del Palazzo Reale, ed è famoso per le sue variopinte decorazioni in vetro, ceramica e porcellana cinese. La vista che si gode dai suoi 75 metri di altezza è molto bella, ma la vera emozione sarà quella data dalla discesa lungo i suoi ripidissimi scalini.
Non posso però non pensare ai templi che avrei voluto visitare. In primis, a Wat Suthat, uno dei templi cittadini più antichi. Ma anche Wat Saket, conosciuto come la Montagna d’Oro o Wat Traimit con la sua immensa statua di Budda dalla storia davvero curiosa.
Non solo traffico, Bangkok offre dei bellissimi parchi e giardini

Durante il mio soggiorno a Bangkok ho avuto modo di visitare il Lumpini Park, un immenso polmone verde in grado di accogliere tutti coloro in cerca di silenzio e tranquillità. A dire il vero, però, io di tranquillità ne ho vista poca in questo parco. Ci sono andata nel tardo pomeriggio e mi sono immersa nell’autentica e brulicante vita degli abitanti di questa metropoli: ho visto un gruppo di persone praticare thai chi, un gruppo di anziani fare ginnastica e dei bambini imparare a ballare l’hip hop. Come in ogni parco di una grande città che si rispetti, anche qui troviamo un laghetto artificiale e la possibilità di noleggiare delle imbarcazioni.
Sull’onda dell’entusiasmo per il divertente pomeriggio trascorso al Lumpini Park, avrei voluto visitare anche altri parchi. I Bang Krachao Gardens con le loro piante tropicali o il Queen Sirikit Park con la collezione di diverse specie di fiori di loto o, infine, il Nagaraphirom Park che sorge vicino al Palazzo Reale, sulle sponde del fiume Chao Phraya. Purtroppo non ci sono riuscita, ma conto di farlo appena potrò tornare a Bangkok.
Tornare a Bangkok per conoscere la cucina thailandese più autentica

Sono assolutamente di parte perché ho un vero e proprio debole per la cucina thailandese, ma mi sento di poter affermare che nella capitale thailandese ho mangiato il miglior cibo da strada del Paese. Il pad thai rimane in assoluto il mio piatto preferito, ma qui ho provato degli spiedini di carne marinati e cucinati alla griglia che ricordo ancora dopo anni.
Ora, vorrei tornare a Bangkok per poter visitare il Patpong Night Market e il Damnoen Saduak Floating Market, dove mi si dice che venga servito del cibo da strada di ottima qualità a prezzi irrisori. D’altronde ci sarà un motivo se i thailandesi non cucinano quasi mai a casa, ma decidono di mangiare fuori quasi ad ogni pasto.
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I mercati: una ragione davvero valida per tornare a Bangkok

Se c’è una cosa che non sono proprio riuscita a fare durante il mio soggiorno a Bangkok, questa è trovare del tempo per lo shopping. Lo so, la mia affermazione potrebbe sembrare alquanto strana: Bangkok è la capitale dello shopping e ad ogni angolo è possibile trovare un centro commerciale o una bancarella con oggetti tipici.
Il mio concetto di shopping però è diverso. Quando mi dedico a questa attività in viaggio, raramente sono in cerca di oggetti da comprare. La mia attenzione è invece rivolta all’esperienza in sé, al vagare nei mercati alla ricerca di facce ed espressioni da immortalare, ad assaggiare il cibo preparato al momento e servito indifferentemente ai turisti e ai locali, a perdermi tra odori e rumori così lontani dal mio quotidiano eppure così familiari.
Ecco perché vorrei tornare a Bangkok. Per visitare il Chatuchak Market, uno dei più grandi della Thailandia, che si tiene ogni fine settimana e che attrae centinaia di migliaia di visitatori. Oppure per immergermi (in senso figurato) nel Damnoen Saduak, il più popolare dei mercati galleggianti thailandesi.
Provare tutti i mezzi di trasporto disponibili in città

Quando visito una metropoli, cerco di camminare il più possibile, ma quando le distanze diventano rilevanti tendo ad affidarmi alla metropolitana. Bangkok è la città che mi ha visto provare le tipologie più diverse di mezzi di trasporto.
Lo sky train è perfetto per le medie/lunghe distanze: fresco, affollato in modo accettabile e così sopraelevato da offrirti anche una vista originale sulla città. I traghetti che navigano lungo il fiume Chai Phraya sono stati una piacevole rivelazione: oltre che essere perfetti per evitare il traffico cittadino, offrono anche l’opportunità di osservare Bangkok dall’acqua in un continuo alternarsi di hotel, edifici residenziali e zone più popolari dove i bambini giocano nell’acqua. Come fare a meno, poi, dei tuk tuk o dei moto-taxi? Prendere uno di questi mezzi vuol dire fare un viaggio nel viaggio. A seconda dell’autista che ti capita le esperienze possono essere davvero diverse.
Tornare a Bangkok alla ricerca del vero massaggio thailandese

Ecco uno dei veri motivi per cui vorrei tornare a Bangkok: provare l’autentico massaggio thailandese.
In realtà, ho provato qualcosa di simile durante il mio soggiorno a Chiang Mai. Da quando, però, ho letto che presso il tempio Wat Pho ha sede una delle più importanti scuole di massaggio tradizionale thailandese con la possibilità sia di partecipare ai corsi che di beneficiare dei massaggi ho deciso di voler assolutamente provare un massaggio in una sede così prestigiosa.
Se hai bisogno di maggiori informazioni per organizzare la tua vacanza puoi utilizzare la guida Lonely Planet dedicata alla Thailandia.
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A me Bangkok è piaciuta un sacco e ci tornerei molto volentieri! Ci avevo trascorso tre giorni per poi andare ad esplorare il nord del Paese, e ci sono molti luoghi che non ho visto, quindi sì ci tornerei ♥️
Ho sentito pareri discordanti su Bangkok, ma io voglio assolutamente darle una possibilità!
Ammetto di non essere particolarmente attratta dall’Oriente, però Bangkok potrebbe essere l’eccezione soprattutto dopo aver letto il tuo articolo che mi ha svelato una città piacevole e per certi versi anche rilassante dove poter gustare ottima cucina e immergersi nella cultura. Grazie di aver sfatato certi miei pregiudizi e di avermi fatto amare questa città.
Non vorrei averti illuso troppo: Bangkok rimane sempre una metropoli brulicante e a tratti popolata da un traffico infernale. Con i giusti accorgimenti però può diventare una bella scoperta.