Inverno in Friuli Venezia Giulia. La neve scesa copiosa sulle montagne e la voglia di evadere dalla città mi hanno portata verso Forni di Sopra. Qui, nel Parco delle Dolomiti Friulane, le possibilità di escursioni invernali, con o senza ciaspole ai piedi, sono davvero numerose.
Dopo un attento studio delle condizioni meteo, ho optato per un escursione classica, appagante e relativamente sicura. Ho scelto così di salire al Rifugio Giaf in inverno per godere di un panorama unico e per vedere questo angolo di Dolomiti friulane in una veste per me inedita.
Indice dell'articolo
Come raggiungere il Rifugio Giaf in inverno
Il Rifugio Giaf sorge su di un ripiano boscoso a 1400 metri di altezza, circondato da un ambiente tipicamente alpino. Dal rifugio si possono infatti ammirare le pareti rocciose e le cime frastagliate delle Dolomiti Friulane che contrastano con il verde del bosco di conifere, larici e abeti delle quote più basse.
Dove parcheggiare per raggiungere il Rifugio Giaf in inverno
Per raggiungere il Rifugio Giaf in inverno, dall’abitato di Forni di Sopra si segue la strada statale che sale verso il Passo della Mauria. Dopo circa tre chilometri, all’altezza della frazione di Chiandarens, si trova un piccolo parcheggio a lato strada. Lasciata qui l’auto, si inizia a percorrere a piedi la stradina che si stacca sulla sinistra della statale e che, in questo primo tratto, incrocia più volte la pista da sci di fondo.
Ecco una prima sostanziale differenza tra escursione estiva ed escursione invernale al Rifugio Giaf. Se durante il periodo estivo è possibile percorrere in auto la strada che si stacca dalla statale fino al ponte che attraversa il Torrente Giaf, in inverno questo tratto è occupato dalla neve e parzialmente utilizzato per la pista da fondo. Diventa quindi necessario lasciare l’auto nel parcheggio a lato della strada statale. In periodi di nevicate abbondanti, i posti auto qui disponibili sono solo 5 o 6. Il mio consiglio perciò è quello di arrivare presto.
DOVE DORMIRE A FORNI DI SOPRA? |
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Io, per un soggiorno a Forni di Sopra, consiglio l’Albergo Centrale: un tradizionale hotel di montagna a conduzione familiare con un ottimo servizio e tanta attenzione nei confronti del cliente. |
Il percorso da seguire per raggiungere il Rifugio Giaf

Si inizia quindi a percorre la strada che si stacca dalla statale e che, in alcuni tratti, incrocia o coincide con la pista da fondo. Attenzione quindi a non rovinare il fondo della pista, cercando di rimanere per quanto possibile ai bordi della stessa. Dopo poco la strada lascerà definitivamente la pista da fondo e proseguirà tra tratti in falso piano e tratti in leggera salita fino al ponte sul Torrente Giaf. Da qui la strada si trasforma in pista forestale e la salita si fa più decisa. In breve si raggiunge il bivio tra la pista forestale e il sentiero CAI 346, entrambi aventi come destinazione finale il Rifugio Giaf.
Qui troviamo la seconda differenza tra escursione estiva ed escursione invernale. Se in estate si predilige quasi sempre salire per il sentiero CAI 346, in inverno è caldamente consigliabile rimanere sulla strada forestale.
Alternando tratti in pendenza moderata con altri caratterizzati da una pendenza più decisa, la pista forestale sale verso il rifugio a volte nel bosco, a volte in panoramici spazi aperti che consentono di godere della vista sui pinnacoli del Monte Cridola.
Il Rifugio Giaf in inverno si raggiunge con una camminata di circa due ore dal parcheggio, superando un dislivello di circa 500 metri. Il ritorno avviene seguendo il medesimo percorso.
GLI INDISPENSABILI |
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Spesso mi viene chiesto che cosa porto con me in un’escursione invernale sulle montagne friulane. Generalizzare è difficile, ma io non potrei mai fare a meno di queste cose: – la Cartina Tabacco 2 che riporta tutti i sentieri tra Forni di Sopra, Ampezzo eSauris – il libro Racchette da neve nelle montagne friulane – il mio zaino Deuter Futura da 25 litri – i miei scarponi da trekking Trango della La Sportiva – un paio di racchette da neve – un paio di bastoncini da trekking – le immancabili ghette da neve |
Salire a Rifugio Giaf in inverno: con o senza ciaspole?

La salita al Rifugio Giaf in inverno è un’escursione semplice, ideale anche per chi è alle prime esperienze con l’ambiente innevato. In particolare, questo itinerario si presta ad essere percorso con le ciaspole, ma in condizioni della neve favorevoli anche con dei buoni scarponi da trekking.
Io, nonostante avessi con me nello zaino sia le ciaspole che i ramponcini, ho salito la pista forestale fino al rifugio con indosso solo i miei scarponi da trekking. La neve era abbondante ma la strada era stata, quasi nella sua interezza, ben battuta o da un gatto delle nevi o da un buon numero di escursionisti che mi avevano preceduta nel weekend appena trascorso. Usare le ciaspole in questa occasione avrebbe significato solo fare una fatica ulteriore in salita. Così, quando mi sono resa conto che calpestando la pista non si sprofondava eccessivamente, ho optato per tenere chiuse le ciaspole nello zaino e proseguire con gli scarponi da trekking sopra i quali avevo indossato le immancabili (per un’escursione nella neve) ghette.
Attenzione! Nei periodi in cui il manto nevoso non è particolarmente abbondante o è in fase di scioglimento bisogna fare molta attenzione nel percorrere questa pista forestale. La strada si sviluppa per buona misura nel versante settentrionale e può presentare tratti ghiacciati, soprattutto lungo i tornanti o in prossimità del ponte sul Torrente Giaf.
In ogni caso, prima di intraprendere le mie escursioni sulla neve, consulto sempre il bollettino regionale delle valanghe. Anche un’escursione semplice come questa non è mai del tutto esente dal rischio di fenomeni valanghivi.
Dal Rifugio Giaf: i percorsi invernali in quota

Il Rifugio Giaf è uno dei principali punti di appoggio all’interno del Parco delle Dolomiti Friulane. La sua posizione consente di raggiungere gli altri punti di interesse del parco percorrendo i suggestivi sentieri che lo attraversano.
Se in estate il Rifugio Giaf diventa il punto di partenza perfetto per escursioni di vario livello e lunghezza, non si può dire lo stesso in inverno. Con le difficoltà legate al manto nevoso e alle condizioni climatiche, il Rifugio Giaf diventa per l’escursionista medio la meta stessa dell’escursione.
Certamente ci sono molti sentieri da percorrere anche in inverno sul versante nord delle Dolomiti Friulane, ma sono per lo più itinerari riservati a coloro che hanno competenze a livello di scialpinismo e un’ottima capacità di valutazione del manto nevoso.
PER APPROFONDIRE |
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Ti ho convinto a percorrere questa meravigliosa passeggiata? Ricordati però di non metterti in cammino prima di aver letto i miei consigli per affrontare al meglio un’escursione con le ciaspole. Se invece stai cercando ispirazione per altre escursioni in regione, ti consiglio di leggere i racconti dei miei trekking estivi: – Come raggiungere i Laghi D’Olbe da Baita Rododendro – Il sentiero Rilke – Al cospetto delle Alpi Giulie: salire al Rifugio Pellarini dalla Val Saisera Vuoi conoscere meglio il Friuli Venezia Giulia? Leggi i miei articoli dedicati agli itinerari del cuore in Friuli Venezia Giulia e alle vacanze in Carnia. Oppure se vuoi saperne di più sulla cucina tipica? Leggi il mio articolo dedicato ai piatti della cucina friulana. Hai bisogno di maggiori informazioni per organizzare la tua vacanza? Visita il sito ufficiale del Turismo in Friuli Venezia Giulia |
Mi hai convinto sì ma con me sfondi una porta aperta, mi piace molto la montagna in inverno e quest’anno la sto proprio vivendo in modo alternativo allo sci ovviamente ciaspolando o facendo trekking.
Che meraviglia vedere questi paesaggi di montagna innevati! Soprattutto per me, che vedo la neve molto raramente (dato che in Umbria, dalle mie parti, nevica molto raramente).
Una vacanza in montagna e proprio quello che ci vorrebbe di questi tempi. Uscire da queste quattro mura e anche dalla città e immergersi nella natura. Io vorrei davvero poter fare un itinerario del genere prima o poi…