La Val San Nicolò è uno dei miei luoghi del cuore. Lo è diventato fin dalla mia prima escursione. Non c’è un motivo particolare (fatta eccezione per la sua bellezza), ma per me è luogo magico. Per capirci è uno di quei posti in cui se ci vai arrabbiato riesci a calmarti, se ci vai nervoso ti senti più rilassato e se ci vai triste ti fa tornare il sorriso.
La mia anima montanara classifica questa escursione come una di quelle in cui, per l’assenza di pericoli e per la visibilità del sentiero, posso far correre le gambe mentre con la testa mi perdo nei miei pensieri macinando dislivello e chilometri.
Non mi si chieda quante volte ci sono stata in Val San Nicolò perché ne ho perso il conto. In un’intera estate in Val di Fassa, ho portato a vedere le cascate tutte le persone che mi sono venute a fare visita. In fondo quando un posto è bello fa piacere anche condividerlo!
Indice dell'articolo
Come raggiungere la Val San Nicolò

La Val San Nicolò si può raggiungere in diversi modi, sempre partendo da Pozza di Fassa.
Fino all’estate 2018, da Pozza di Fassa era possibile arrivare con la propria auto al parcheggio in località Sauch, poco sotto la baita Ta Ciajaa. Da qui si proseguiva a piedi lungo la valle.
A fine ottobre 2018, la tempesta Vaia ha colpito severamente la Val San Nicolò. A causa degli alberi caduti e della necessità di trasportarli a valle, si è deciso di vietare l’accesso alle macchine. Con la strada chiusa, si può arrivare in macchina da Pozza di Fassa fino alla località Vidor e le possibilità per raggiungere la valle sono tre:
- proseguire a piedi dal parcheggio
- parcheggiare l’auto in località Vidor e prendere un bus navetta fino alla Baita Ta Cajaa
- parcheggiare l’auto a Pozza di Fassa e prendere un trenino su gomma che ferma alla Baita Ciampiè.
Per informazioni più dettagliate sulle modalità di accesso alla valle, gli orari e i prezzi del bus navetta o del trenino è possibile consultare la pagina dedicata nel sito ufficiale della Val di Fassa.

DOVE DORMIRE IN VAL DI FASSA? |
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La Val di Fassa per me è una valle davvero speciale perché da Moena a Canazei, da Vigo di Fassa a Pozza di Fassa, senza dimenticare Campitello, offre tantissime possibilità di alloggio. Dall’appartamento all’agriturismo, dall’hotel al maso in quota, ogni volta che devo prenotare una vacanza in zona non riesco mai a decidermi. Ecco alcune tra le mie strutture preferite: – lo Chalet Aster a Moena – il Garni Stella Alpina a Canazei – il Majon d’Aisciuda a Vigo di Fassa |
Escursione ad anello in Val San Nicolò: il percorso
La mia escursione ad anello in Val San Nicolò inizia dal parcheggio in località Vidor. Da qui io decido di non utilizzare il bus navetta, ma scelgo di salire a piedi. Le possibilità sono due: o si segue la strada asfaltata o si prende la strada carrareccia che si stacca sulla destra prima del ponte sul rio San Nicolò e che si ricongiunge con la strada asfaltata poco prima di Malga Crocifisso.
Dalla Malga Crocifisso si segue la strada asfaltata che sale dolcemente seguendo il corso del rio San Nicolò fino ad arrivare alla Baita Ta Cajaa. Il percorso è reso molto piacevole dagli scorci che si possono avere sul fiume.
Arrivati alla Baita Ta Cajaa la valle si apre e la vista inizia a spaziare sulle cime circostanti e sui prati punteggiati da bellissime casette di legno. Da qui in falsopiano si raggiunge in mezz’ora la Baita Ciampiè.
Dalla Baita Ciampiè si prosegue lungo la strada che diventa sterrata e con una salita leggermente più marcata rispetto al tratto precedente (ma sempre molto facile) ci si addentra in un bosco per poi uscire in prossimità delle cascate e dell’omonima baita.

Dopo una pausa gustosa alla Baita alle Cascate è possibile concludere l’escursione ad anello percorrendo il sentiero che si sviluppa lungo l’altra sponda del Rio San Nicolò. Questo sentiero è chiamato anche la Strada dei Russi proprio perché fu costruita dai prigionieri russi durante la prima guerra mondiale. Questa parte dell’escursione, probabilmente meno conosciuta, attraversa il bosco e quindi offre un buon riparo dal sole pomeridiano nelle giornate più calde.
Il sentiero del ritorno si ricongiunge con la strada percorsa all’andata all’altezza del parcheggio in località Sauch. Da qui il percorso diventa lo stesso dell’andata.
Tempi di percorrenza e dislivello
Come si può capire viste le tante possibilità di percorsi, i tempi di percorrenza e il dislivello variano a seconda che si scelga di utilizzare o meno il bus navetta. Per dare un’idea, il percorso che io faccio, partendo a piedi dal parcheggio in località Vidor, prevede di raggiungere la Baita alle Cascate in circa due ore e mezza e con un dislivello di 400/500 metri.
GLI INDISPENSABILI |
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Per affrontare questa escursione in Val di Fassa, ci sono alcune cose di cui non posso fare a meno: – la Cartina Tabacco 06 che riporta tutti i sentieri delle escursioni in Val di Fassa – il libro Val Di Fassa. Sentieri nella natura. – il mio zaino da 25 litri della Salewa – le mie scarpe da trekking Tx4 La Sportiva |
Dove mangiare in Val San Nicolò

Lungo tutta la valle ci sono numerose possibilità di ristoro: a partire da Malga Crocifisso, passando poi alla Baita Ta Ciajaa e alla Baita Ciampiè, fino ad arrivare alla Baita alle Cascate.
Non mi si chieda però consigli su quale di queste scegliere perché sarei davvero parziale: io non posso non fermarmi a pranzo alla Baita alle Cascate. Questo luogo ha tutti gli ingredienti giusti per passare un po’ di tempo in un ambiente magico: la vicinanza alle cascate, un prato bellissimo, delle comode sdraio, dei gestori simpatici e un’ottima cucina. Il piatto di polenta con gulasch e funghi me lo sogno tuttora, per non parlare dei dolci.
Sentieri alternativi o deviazioni dal percorso classico

Per la sua posizione, la Val San Nicolò offre diverse possibilità di escursioni oltre al percorso ad anello che ho descritto poco fa.
La prima alternativa che mi viene in mente è la possibilità, una volta giunti in prossimità della Baita alle Cascate, di proseguire fino al Passo San Nicolò e all’omonimo rifugio. Il sentiero si stacca sulla sinistra e si inoltra nel bosco. Si tratta di un percorso in salita percorribile in poco più di un’ora. La vista dal Rifugio Passo San Nicolò verso la Marmolada è magnifica ed è il giusto premio dopo la fatica.
Una seconda alternativa, per escursioni esperti, è il Sentiero Lino Pederiva, un sentiero attrezzato che percorre tutta la cresta del Sass de Rocia e arriva al Rifugio Passo San Nicolò. Da qui è poi possibile scendere a valle e ricongiungersi con il percorso descritto in questo post. Per percorrere il Sentiero Lino Pederiva si può salire da Pozza di Fassa prima con la cabinovia e quindi con la seggiovia fino a raggiungere il Rifugio El Zedron da cui parte il sentiero con segnavia 613.

Una terza alternativa al semplice giro ad anello potrebbe essere quella di risalire la Val San Nicolò e ridiscendere per l’adiacente Val Monzoni. In questo caso, dalla Baita Alle Cascate, si prende la Strada dei Russi e quindi il sentiero 640 che porta prima al Lago di Lagusel e quindi alla Sella del Pief. Da qui si può scendere in Val Monzoni e proseguire lungo la strada che riporta a Malga Crocefisso e quindi a Pozza di Fassa.
In Val San Nicolò con un neonato: passeggino o zaino porta-bimbo?

Sono stata tante volte in Val San Nicolò proprio perché sono mamma di un neonato e questo è un luogo particolarmente adatto per i bambini di tutte le età.
Ho percorso l’itinerario descritto sia con un passeggino da trekking che con lo zaino porta-bimbo. Devo dire che con il passeggino da trekking è fattibile senza problemi fino alla Baita Ciampie. Diventa un po’ più faticoso proseguire fino alla Baita alle Cascate soprattutto nell’ultimo tratto di salita prima delle cascate (tanto che ho deciso di non seguire la strada con il passeggino, ma di tagliare per il prato). Personalmente mi sono trovata molto meglio a percorrere l’intero giro ad anello con lo zaino porta-bimbo.

PER APPROFONDIRE |
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Se stai programmando una vacanza in Val di Fassa, ti potrebbero essere utili anche questi articoli: – la passeggiata al rifugio Fuciade – il giro delle malghe della Val Venegia – i Rifugi Taramelli e Vallaccia in Val Monzoni – l’escursione al Rifugio Alpe di Tires attraverso la Val Duron – la salita al Lago di Antermoia attraverso la Val Duron – al Rifugio Viel Dal Pan da Passo Pordoi Se ami il Trentino Alto Adige in generale, vieni a scoprire anche le mie escursioni in Val Gardena Se vai in montagna con un bambino e cerchi ispirazione, leggi le mie escursioni con passeggino o zaino-portabimbo. |
Ciao Nicoletta, effettivamente da Googlemaps non si vede. Se però metti l’opzione street view proprio poco prima del Camping Vidor vedi che dalla strada principale si stacca una stradina sterrata.
vorremmo seguire il tuo consiglio ma non abbiamo compreso da dove si prende la strada carrareccia che citi…. “”Da qui io decido di non utilizzare il bus navetta, ma scelgo di salire a piedi. Le possibilità sono due: o si segue la strada asfaltata o si prende la strada carrareccia che si stacca sulla destra prima del ponte sul rio San Nicolò e che si ricongiunge con la strada asfaltata poco prima di Malga Crocifisso!”” ho guardato anche su googlemaps ma non sono riuscita ad individuare il punto preciso da dove parte, in quanto non sono riuscita a trovare il ponte che nomini ! grazie mille
La val di Fassa e la val di fiemme sono tra i miei luoghi preferiti delle Dolomiti. Ma ancora non abbiamo mai affrontato sentieri e percorsi di trekking. Andando in inverno o in tardi autunno abbiano sempre limitato il nostro soggiorno a una vacanza standard, tra neve e relax. Se per settembre la situazione si dovesse sistemare, credo che una lunghissima passeggiata nella natura farebbe proprio al caso nostro.
Sarà l’avwanzare dell’età, ma anche io mi sento sempre più montanara. Poi, la Val di Fassa ha una marcia in più, le Dolomiti al loro meglio! Non conosco questa escursione, l’anno prossimo ci vado. Grazie <3
Deve essere un luogo fantastico! Credo proprio che lo consiglierò a mia sorella, per il prossimo autunno è alla ricerca di un luogo in montagna dove poter portare anche il suo bimbo 🙂
Sicuramente è un luogo perfetto per i bambini. Oltre a questa escursione ce ne sono tantissime altre adatte ai più piccoli. Per non parlare poi delle attività che ogni cittadina organizza.