Rifugio Fuciade con passeggino

Se hai seguito le mie avventure sulla pagina Facebook, saprai che il mio viaggio a tempo indeterminato  mi ha portata a trascorrere un’intera estate in Val di Fassa. A farmi compagnia mio marito (appassionato di montagna forse anche più di me) e il piccolo Dante che all’epoca aveva da poco compiuto sei mesi.

Sono bastate poche ore in Val di Fassa per far scattare in noi una gran voglia di camminare. L’unico dilemma era come iniziare a fare delle brevi escursioni con il nostro bimbo. Avevamo a disposizione tutta l’attrezzatura necessaria per vivere la montagna con un neonato visto che le nostra intenzioni erano quelle di percorrere tantissimi sentieri, sia in quota che a fondo valle.

Abbiamo deciso però di iniziare con un escursione semplice che ci ha portato al Rifugio Fuciade. Un’escursione che abbiamo percorso con il passeggino per vedere come il provetto montanaro reagisce all’incontro con l’ambiente montano. Tra le varie opzioni abbiamo scelto un itinerario breve, ma in quota per poter godere al massimo del panorama.

L’itinerario per raggiungere il rifugio Fuciade con il passeggino

La partenza dell’itinerario per il Rifugio Fuciade con passeggino è al Passo San Pellegrino, un luogo molto conosciuto tra gli amanti della montagna per la bellezza del panorama e per la varietà dei sentieri. Per lasciare la macchina si può utilizzare il parcheggio gratuito che si incontra sul passo sulla destra subito dopo la Malga San Pellegrino salendo da Moena.

Il percorso

L’itinerario parte subito dopo il parcheggio, sul lato opposto della strada. Il sentiero è rappresentato da una strada sterrata dal fondo piuttosto regolare che rende facile il percorso fino al Rifugio Fuciade con un passeggino a ruote grandi (meglio se da trekking).

Al Rifugio Fuciade con passeggino
Al Rifugio Fuciade con passeggino

La strada inizia in leggera salita per i primi cinque minuti fino a raggiungere l’Hotel Miralago che, come dice già il nome, si specchia su di un piccolo ma caratteristico laghetto. Da qui il percorso si sviluppa in modo quasi pianeggiante. Prima attraversa il bosco e poi raggiunge un suggestivo pianoro di prati punteggiato dai masi in legno e impreziosito dalla vista delle cime rocciose circostanti. Le Pale di San Martino e la maestosa Cima Uomo ancora innevate attirano subito l’attenzione.

Alcuni dati tecnici

Al Rifugio Fuciade: la vista sulle Pale di San Martino
Al Rifugio Fuciade: la vista sulle Pale di San Martino

Dopo un’oretta di cammino in questo ambiente magico si raggiunge il Rifugio Fuciade, dopo aver percorso circa due chilometri e mezzo per un dislivello totale di meno di cento metri. Il ritorno avviene per lo stesso percorso dell’andata.

DOVE DORMIRE IN VAL DI FASSA?
La Val di Fassa per me è una valle davvero speciale perché da Moena a Canazei, da Vigo di Fassa a Pozza di Fassa, senza dimenticare Campitello, offre tantissime possibilità di alloggio. Dall’appartamento all’agriturismo, dall’hotel al maso in quota, ogni volta che devo prenotare una vacanza in zona non riesco mai a decidermi. Ecco alcune tra le mie strutture preferite:
– lo Chalet Aster a Moena
– il Garni Stella Alpina a Canazei
– il Majon d’Aisciuda a Vigo di Fassa
I sentieri che partono dal Rifugio Fuciade
I sentieri che partono dal Rifugio Fuciade

Alcuni consigli per raggiungere il rifugio Fuciade con il passeggino

Dopo averla percorsa posso dire che questa panoramica passeggiata è perfetta da intraprendere in bassa stagione. Considerate infatti la facilità e la brevità del percorso, l’accessibilità del punto di partenza e la presenza di un rifugio credo che in alta stagione questo itinerario può risultare molto affollato.

I bambini al Rifugio Fuciade

Il Rifugio Fuciade, infine, oltre a godere di una posizione meravigliosa, è una struttura molto curata che presta tanta attenzione ai più piccoli.  Qui infatti potrai trovare un bel parco giochi e un comodo bagno dotato di fasciatoio.

GLI INDISPENSABILI 
Per affrontare questa escursione in Val di Fassa, ci sono alcune cose di cui non posso fare a meno:
– la Cartina Tabacco 06 che riporta tutti i sentieri delle escursioni in Val di Fassa
– il libro Val Di Fassa. Sentieri nella natura.
– il mio zaino da 25 litri della Salewa
– le mie scarpe da trekking Tx4 La Sportiva

La cucina del Rifugio Fuciade

L’aspetto più importante però è la bontà della cucina. Non lasciare il rifugio senza aver provato uno dei piatti tipici.  Io ho assaggiato la polenta pasticciata e i gnocchi di polenta con selvaggina. Ti posso dire che sono stata davvero contenta di aver passato tutta la stagione in Val di Fassa e di essere tornata diverse volte a mangiare qui. In fondo a forza di camminare si consumano calorie!

Se poi ti sembra che questa passeggiata sia troppo corta per i tuoi gusti non disperare: dal rifugio partono molti sentieri di diversa difficoltà che ti permetteranno di proseguire il cammino godendo di splendide viste.

PER APPROFONDIRE
Se stai programmando una vacanza in Val di Fassa, ti potrebbero essere utili anche questi articoli:
i Rifugi Taramelli e Vallaccia in Val Monzoni
il giro delle malghe della Val Venegia

l’escursione ad anello in Val San Nicolò
l’escursione al Rifugio Alpe di Tires attraverso la Val Duron
la salita al Lago di Antermoia attraverso la Val Duron
al Rifugio Viel Dal Pan da Passo Pordoi

Se ami il Trentino Alto Adige in generale, vieni a scoprire anche le mie escursioni in Val Gardena
Se vai in montagna con un bambino e cerchi ispirazione, leggi le mie escursioni con passeggino o zaino-portabimbo.

3 commenti

  1. Bellissime praterie, a vedere le tue foto viene voglia di correre senza fermarsi!

  2. Credo anch’io che in alta stagione sia più affollato! Ottima idea quella di goderselo anche fuori stagione. I panorami sono comunque stupendi!

  3. Ciao Raffaella! Questo post riesce a dimostrare come anche con un bambino piccolo si possa continuare a ricercare il bello senza rinunciare a immergersi in posti magnifici come la Val di Fassa. Devo dire che ancora non c’è una mentalità così open in tutte le bellissime aree naturalistiche italiane, c’è da lavorare ancora! Grazie per questo interessante racconto!

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