A volte ripenso con una certa malinconia ai miei primi viaggi. Quei viaggi fatti da minorenne con un biglietto InterRail in tasca in cui ci mettevi 24 ore per raggiungere Londra da Milano prendendo 3 treni e un traghetto. Le avventure con un budget limitato rappresentato solo dai travellers cheques che avevi in tasca. Senza bancomat o carte di credito a rimediare a eventuali imprevisti. I tragitti in cui dipendevi realmente da una guida cartacea, da una mappa sgualcita e dai racconti dell’amico di un’amica.
Le vacanze in cui per avvisare casa che stavi bene dovevi cercare prima di tutto una cabina telefonica. Quindi richiamare dalla tua agendina cartacea il numero della Telecom per chiamare a carico i tuoi genitori. Certamente a quei tempi (per intenderci, stiamo parlando di più di 20 anni fa) era molto più facile distinguere i turisti dai veri viaggiatori.

Viaggi e tecnologia
Oggi la tecnologia in viaggio ha semplificato le cose. Da un lato io stessa ne ho beneficiato. Voli low cost, carte di credito, blog di viaggi, smartphone&co mi hanno permesso di organizzare dei viaggi indimenticabili in tempi brevi e con un livello di informazione molto accurato.
Dall’altro molte persone hanno iniziato a viaggiare dando per scontate queste innovazioni e finendo molto spesso per abusarne. Turisti che se si scarica lo smartphone rimangono senza Google Maps e si sentono perduti, nel vero senso della parola!
tecnologia in viaggio: le foto

Quindi dicevamo la tecnologia in viaggio….ma io come la uso? Iniziamo dalle foto. Le foto dei miei primissimi viaggi sono tutte stampate da rullino. Sono foto più o meno belle ma sono certamente foto pensate e scattate con un’idea precisa perché a ogni foto corrispondeva un costo di sviluppo.
Ora le macchine digitali mi hanno portata alla sperimentazione, quindi mi lancio anche in foto improbabili e certamente il numero delle foto con cui ritorno da ogni viaggio è aumentato drasticamente. Ecco allora che una volta a casa non mi limito ad archiviare le mie foto eliminando quelle meno riuscite. Inizio una vera e propria selezione come a voler creare un album delle foto più belle (di solito il principio è quello di scegliere da 1 a 3 foto per ogni luogo simbolo visitato). Questo mi aiuta a dar maggior valore (anche sentimentale) ai miei scatti.
tecnologia in viaggio: lo smartphone

Ma veniamo alla nota dolente: lo smartphone. Come lo uso quando viaggio? Innanzitutto lo cerco di utilizzare il meno possibile.
Se sto vivendo un viaggio, voglio assaporarmi il momento e non voglio essere disturbata da chat di Whatsapp, da notizie di Facebook o da qualsiasi cosa che mi riporti alla mia vita quotidiana. L’unica eccezione la faccio per Instagram dove amo pubblicare live alcune foto. Quindi spesso il mio telefono rimane chiuso durante il giorno nella safe box della camera e se decido di portarlo con me certo non mi metto a utilizzarlo mentre sto visitando se non per consultare qualche mappa o informazione al volo…
Poi sono umana e certamente la sera in hotel posso dedicarci un po’ di tempo, ma sarà proprio perché per me i social sono marginali alla mia esperienza di viaggio che non capisco veramente chi in viaggio continua a seguire questo o quel gruppo di Whatsapp non tentando neanche di lasciare a casa la propria routine.
E le mappe poi, quanto sono dannose? Non ci permettono più di perderci e di scoprire angoli nascosti. Ecco, a parte qualche (da parte mia) integralismo nei confronti della tecnologia, penso che debba essere sempre chiaro che il suo fine e cioè il fatto che ci debba aiutare e facilitare nell’organizzazione e nello svolgimento di un viaggio e non renderci completamente dipendenti.
E tu che rapporto hai con la tecnologia prima e durante il viaggio? Sono proprio curiosa!
Se ti piace filosofeggiare sul viaggio e sui modi di viaggiare non perderti questi miei articoli:
- Il viaggio
- Perché viaggiare?
- Viaggiare in bassa stagione
- Viaggio o vacanza? L’eterno dilemma tra turista e viaggiatore
Se invece vuoi scoprire di più su come si viaggiava negli anni ’90 vieni a leggere il racconto del mio primo Interrail con le foto originali del viaggio.
Hai ragione, i viaggi di un tempo erano molto più “viaggio” nel senso etimologico del termine. Ora forse proprio per la quantità di tecnologia che abbiamo dietro siamo spesso distratti da questa. Io alla fine in viaggio amo perdermi quindi ne faccio scarso uso, eccezion fatta per la macchina fotografica
Trovo che al giorno d’oggi la tecnologia che abbiamo a disposizione sia davvero inscindibile dai viaggi che facciamo… anche se forse sarebbe proprio questa l’occasione giusta per fare un po’ di detox!
Io sono una buona via di mezzo. Uso la tecnologia prima di partire per organizzare: blog, prenotazione voli e hotel, giornale, prenotazione per attività tipo musei o tour guidati. Poi quando sono in viaggio molto meno. Amo le guide cartacee e le cartine che non riesco mai a ripiegare e uso i social solo quando rientro in albergo col Wi-Fi e Whatsapp per messaggiare con la mamma, solo con lei! ❤
Mi sembra un approccio da perfetta viaggiatrice!
Io cerco di trovare un bilancio tra godermi il viaggio e uso dell’iphone. Devo dire che non giro con macchina professionale, cerco di fare tutto in uno!
Però hai ragione. A volte mi rendo conto che lo sto usando troppo o sto fotografando troppo, e decido di spegnerlo e godermi il momento! <3 <3 <3
Hai ragione, come per ogni cosa anche per i viaggi al tecnologia è un’arma a doppio taglio e questo va dalla macchiana fotografica ( le foto sviluppate dal rullino! Sembra un’altra epoca!) alla guida, all’aereo, al treno etc etc etc. Facilita i viaggi ma fa perdere un po’ il gusto dell’imprevisto e dell’avventura…
Ciao Paola, grazie per il commento! Credo che l’importante sia essere consapevoli di come viaggiavamo anni fa e di come viaggiamo ora per apprezzare i cambiamenti senza dimenticare. Io grazie a Internet ho organizzato un trekking in una valle remota del Perù che in passato non avrei mai potuto né conoscere né raggiungere. Buona settimana.
Io in Peru’ ci sono stata vent’anni fa con un gruppo di amici dell’universita’, con pochi travellers cheques in tasca, lo zaino e la Lonely Planet cartacea. Certo, senza smartphones o googlemaps. Quando ci penso mi chiedo come abbiamo fatto a non perderci e a ritornare a casa tutti interi. Ma l’abbiamo fatto ed e’ stato un viaggio incredibile. E nello zaino avevo 10 rullini da 36 foto da sviluppare… 😉